“Nel 1860 il Sud era agricolo e il Nord industriale, si legge nei libri di storia che vengono imposti ai ragazzi meridionali perché introiettino sin dall’infanzia il complesso d’inferiorità del figlio spurio. Il fanciullo sudico (e non solo il fanciullo) immagina la vecchia Milano, ancora austriaca, pullulante di fabbriche, il porto di Genova intasato di navi, la regal Torino che sforna vagoni e locomotive a migliaia.
In realtà solo Torino mostrava una qualche ripresa, e solo nel campo della speculazione finanziaria. Ciò in connessione con il flusso di denaro che Cavour prendeva allegramente in prestito dai banchieri francesi e inglesi, che poi gli italiani tutti furono costretti a restituire. Milano era la città del commercio serico e anche per questo sede di affari, e tuttavia ancora dominata dall’aristocrazia fondiaria. Se per un aspetto beneficiava dell’eredità culturale dell’età napoleonica, per un diverso aspetto era una piazza d’armi pullulante di soldataglia danubiana, di malandrini, di prostitute, di tisici, di malarici; una città da cui ricchi preferivano fuggire al primo tepore primaverile per rientrare solo con le nebbie autunnali. Genova scontava un rassegnato declino. Anche peggiore era la condizione di Venezia, un tempo gloriosa. La sua emarginazione era appena nascosta dal fatto che il porto faceva da base, insieme a quello di Trieste per la flotta austriaca. Più vivace era Firenze, sia sul terreno bancario sia su quello del dibattito politico. Comunque nessuna delle altre capitali italiane aveva qualcosa di paragonabile agli splendori culturali e commerciali di una capitale mondiale come Napoli. E poi per la verità storica, in quei fotogrammi su cui si costruisce l’immaginario industriale di uno scolaro, come navi e treni, il Sud non stava dietro al Nord; al contrario lo sopravanzava e di parecchio.
”Nicola Zitara "L'invenzione del Mezzogiorno"
La volete distorgere voi la storia raccontando balle e bugie,facendo passare i nostri eroi risorgimentali come ladri o peggio.....vergognatevi.
RispondiEliminavolete cercare di cambiare la storia raccontando queste balle,ma ci crede....W il risorgimento.
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