Erjon Tola lo slalomista albanese - Turismo in Albania

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venerdì 12 ottobre 2007

Erjon Tola lo slalomista albanese






Lo slalomista albanese ha permesso al suo paese di partecipareper la prima volta ai Giochi invernali. "Devo molto all'Italia" La favola del giovane Erjon Tolatra i paletti della vita e della pista dal nostro inviato CRISTINA NADOTTI

Erjon Tola




SESTRIERE - Con la legge attuale sull'immigrazione Erjon Tola non avrebbe mai avverato il suo sogno, non avrebbe mai potuto partecipare alle Olimpiadi. La sua storia, almeno fino a un certo punto della sua vita, è uguale a quella di tanti bambini arrivati in Italia dall'Albania al seguito del padre, in cerca di lavoro. Poi qualcosa cambia, grazie a due genitori pronti a fare sacrifici e una piccola comunità, quella di Breuil Cervinia, che accoglie la famiglia Tola senza pregiudizi. Erjon Tola è l'atleta che ha permesso all'Albania di partecipare per la prima volta ai Giochi invernali. Per il paese in cui è nato, e che ha lasciato a sei anni, è sceso in pista nel Super G e nello slalom gigante, ora si prepara a disputare la gara finale dello sci alpino, quella di sabato di slalom. "Sto facendo le Olimpiadi con i miei tempi - dice Erjon - so di non essere un campione, so che dai primi mi separa un divario tecnico enorme, ma ho 20 anni e posso migliorare, intanto mi godo quest'esperienza bellissima". Tola ha concluso entrambe le gare alle quali ha partecipato, ma nel Super G è arrivato ultimo (56 atleti hanno finito la gara) a 13"62 dal vincitore, il norvegese Aamodt; nello slalom gigante, una gara durissima dove non hanno finito in 38, lui ha stretto i denti ed è arrivato fino in fondo, 35esimo su 41, a 27"89 dal vincitore, l'austriaco Raich. E in entrambe le gare, all'arrivo, ha esultato e sorriso. "Ho iniziato a sciare a sei anni - racconta Tola - perché quando mio padre ci ha chiamato dall'Albania e siamo arrivati a Cervinia mi sono subito adeguato alla vita del posto, e lì non hai molto altro da fare, vai a scuola e metti gli sci ai piedi". Era il 1993, il padre di Erjon era arrivato a Cervinia da due anni. Doveva essere una tappa di passaggio, sulle rotte dell'immigrazione, uno stop prima di arrivare in Germania. "Mio padre si era fermato da alcuni connazionali, con l'idea di proseguire verso Nord appena possibile - spiega Erjon - ma siccome gli sono sempre piaciute le montagne e le Alpi sono bellissime, ha trovato un posto di custode e si è fermato". Anche in Albania ci sono le montagne, ma non ci sono gli impianti: "Se uno vuole fare una discesa deve mettersi gli sci in spalla e andare su a piedi", dice Tola. Erjon a Cervinia ha trovato uno sci club che lo ha accolto, ha fatto le gare giovanili e ha partecipato agli italiani assoluti. "Senza grandi risultati - ammette - ma avevo intorno ragazzi che stavano in pista da quando avevano due anni". E poi c'è il problema economico, di procurarsi materiali e sovvenzionare le trasferte: "Lo sci è uno sport costoso, mio padre e mia madre hanno fatto grandi sacrifici per assecondare la mia passione, io devo tutto a loro". Anche l'occasione di gareggiare per l'Albania. E' stato infatti il padre di Erjon a cercare contatti, informarsi sulla situazione in patria e a scoprire che esiste una federazione di sci, senza atleti. Il primo è Erjon Tola e con l'affiliazione alla federazione albanese arrivano sponsor e materiali, e la notorietà. "Prima delle Olimpiadi il governo ha organizzato un gran galà a Tirana per festeggiarmi, perché è la prima volta che l'Albania partecipa ai giochi invernali. C'era la televisione, tutti i giornali, mi sono scoperto famoso d'improvviso", racconta ridendo Erjon. Una grande soddisfazione, comunque, perché anche se all'Italia riconosce di avergli regalato "un'infanzia bellissima, in un paese che mi ha accolto benissimo", Erjon si sente "tutto albanese". "L'Italia mi ha dato quello che nel paese in cui sono nato non avrei mai potuto avere e il fatto di poter esordire in un'Olimpiade a Torino è una sensazione meravigliosa. Però io sono albanese". (23 febbraio 2006

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