Berat è una tra le citta piu antiche di Albania - Turismo in Albania

Latest

Cuoriosità Albania

lunedì 9 novembre 2009

Berat è una tra le citta piu antiche di Albania

Berat è una tra le citta piu antiche di Albania.L’origine di questa citta è il castello costruito nel IV secolo a.C. I dati archeologici ci portano fino al VII secolo a.C. Due martelli di pietra dell’eta di rame – l’inizio del bronzo testimoniano che negli anni 2600 – 1800 a.C. era un centro abitato. La citazione di autori stranieri, Polibio and Tito Livio, identifica Berat con Antipatrea.

Riferendosi ai reperti dagli scavi archeologici fatti nell castello di Berat e basandosi ai vari autori, si consolida il pensiero di continuita della vita di questa citta dall’antichita fino ai nostri giorni.
Il periodo protourbano (fine del VII – V a.C.) si dimostra dalla ceramica trovatta sia quella della produzione locale che quella importata. Per la prima volta si scoprono negli stratti culturali frammenti di intonaco di creta e tracce delle verghe dei campanni. La ceramica importata veniva dai rapporti con il Corinzio e con L’Italia meridionale.
Nel periodo cittadino ilirico (III secolo a.C. – IV secolo d.C.) si incontra il nome antico di Berat e dei dati da diversi autori su questo problema.
Il nomeantico della citta e oggetto di discussione di alcuni autori, i quali spesso contrastano l’un l’altro, ma la maggioranza di loro converge nel pensiero che Antipatrea e l’ odierno Berat.
Per la continuita della vita di questa citta durante il tardo periodo antico (IV secolo fino al VI secolo d.C.) parlano i reperti della ceramica e pochi elementi dell’architetura incontrati durante gli scavi. Gli oggetti metalici di bronzo e di ferro sono di meno a confronto di ceramica. Si distinguono i coltelli, i martelli, cucchiai ecc, come pure le monete della tarda eta antica. Gli afflussi delle popolazioni ai secoli V – VII d.C. rendono indispensabile la ricostruzione dei muri dennegiati.
Le ricostruzioni fatte al sistema di fortificazione, la materia archeologica, gli attrezzi del lavoro, gli oggetti ornamentali e le monetebizantine del IV – VI secolo trovati durante gli scavi, testimoniano un rifiorimento della vita economica e culturale nella citta antica di questo tempo.
Nel periodo dell’occupazione romaca e della tarda antichita l’importanza di questa citta va in crescita quando molte citta attorno avevano cominciato a indebolirsi. All’anno 533 si nota Pulheriopolis (Berat) come centro episcopale e come un capoluogoideologico. Questo svilupo culturale lo testimonia anche il Codice purpureo del VI secolo, uno dai due codici di questo tipo in tutto il mondo.
Nel XIII secolo Berat era con alcuni quartieri fuori le mura del castello, cosi che l’apertura fuori castello ero piu antico di questa data.
Il terremoto disastroso del 1273 a Durazzo fece che molti suoi abitanti si stabiliscano a Berat e questa preferenza dimostra che Berat aveva un economia sviluppata.
Il periodo medievale si distingue per numerosi costruzioni e per la tecnica di costruzione e delle ricostruzioni.
La cresita dell’attivita economica (edile e produttiva) testimoniano che la fortificata citta illirica di Berat verso la fine del IV secolo e l’inizio del III secolo a.C. stava passando al periodo del suo rifiorimento.
Durante l’alto medioevo, il tempo dello svilupo dei rapporti feudali, il nome Pulheriopolis si perde e Berat comincia a chiamarsi col nome Belgrad, anno 1018, il tempo dell’occupazione bulgara. Berat in quel tempo aveva circa 2.000 abitanti.
Lo studio urbanisticodi Berat e trattato da diversi autori, particolarmente del centro storico. Le mura medievali si alzano su quelle antiche ,1400m il perimetro con 24 torri difensive. Queste sono di alcuni periodi. Le piu vecchie sono del IX – XI secolo e sono costruite con la tecnica mista (mura di pietra e fasce di mattoni). L’altro periodo delle costruzioni importanti e del tempo del Despotato di Epiro, l’inizio del XIII secolo. Una cisterna d’aqua viene datata del XIII – XIV secolo come pura la costruzione della sede del feudatario castallano.

Lo svilupo urbanistico di Berat medievale nel periodo dell’uscita dalle mura del castello, a Varosh, cosi si chiamavano nei Balcani (quartiere fuori mura del castello, ma nel caso di Berat ha anche una cinta esterna), che ha la particolaritache da questa zona si forniva con aqua il castello nei casi di assedio. Le tecniche di costruzione delle muara e i loro parametrisono tratatti faccendo confronti con castelli contemporanei con le specifiche per ciascuno. L’alteza delle torri comincio ad aumentarsi durante il XIII secolo, il che si vede nelle torri di Michele Comneno. Altresi la costruzione del cortile di fortificazione nel castello di Berat si presenta come una particolarita difensiva. L’urbanistica del castello nel periodo delle principate e l’uscita delle costruzioni fuori le sue mura si cita nei documenti storici dell’anno 1280 (suburbia castri Bellogradi).

Dall’insieme delle costruzioni sociali nel medioevo, le costruzioni del culto sono quasi le uniche che si conoscono dagli studi e dagli scavi fino ad oggi. Loro con la loro estensione in tutto il territorio del paese fanno possibile l’opinione per il livello dell’architetura e delle costruzioni in generale.
Nell’architetura delle costruzioni medievali del culto distinguiamo due periodi principali: quello dal VII – XII secolo e il periodo del XIII – XV secolo. Questo periodo si colega a rinvigoramento dei feudatari locali, come pure ai periodi principali dell’architetura bizantina e quella occidentale, riflesse queste in Albania alle dipendenze dei fattori sopraccitati (A. Meksi). Entro questi due grandi periodi architeturali e storici si fa questa classificazione:

Le chiese di una navata
Le basiliche
Le chiese alla forma di croce con cupola

Le basiliche, le quali costituiscono il numero piu grande delle costruzioni paleocristiane e bizantine antiche, continuarono acostruirsi durante l’XI – XII secolo ancora senzo intromettersi nel nostro paese i tipi crocio interno con cupola che si vedono alla fine del IX secolo a Costandinopoli e che durante il X – XI secolo cominciano a diffondersi anche nelle provincie.
La chiesa di San Colli a Perondi di Berat: Questa chiesa e una tra le piu antiche del nostro paese. La notizia piu vecchia per la chiesa e dell’anno 1399 come convento di San Colli di Pentarhondia, in un elenco di oggetti persi dal convento e consegnati a Teodoro III Musaca, signore di Berat, per salvarli dall’incursione dell’esercito turco. E’ una chiesa che spetta ai tre periodi di costruzione.
Le costruzioni alla forma di croce, si chiamano cosi dalla forma della planimetria di una croce inscritta. Cominciano a costruirsi all’inizio a Costandinopoli alla fine dell’XI secolo, e gradualmente si diffondono alle altre province.
La chiesa di Santa Vllaherna, la piu antica che si trova oggi nella citta importante di Berat. La chiesa si conserva in un stato molto trasformato. Osservando le parti esterne si notano facilmente le parti antiche da quelle nuove, perche queste ultime sono costruite con una tecnica diversa e trascurata. Questo fa possibile la lettura della forma di un tempo della chiesa croce inscritta con cupola sul tamburo, con appoggi interni. La chiesa e restaurata nel XVI secolo e prima dell’anno 1578 quando e dipinto dal nostro pittore Nicola, figlio di Onofrio, come risulta dalla inscrizione sulla porta che collega il nartece con il naos. La parte bassa del muro e costruita con mattonelle e tegole poste orizzontalmente, caratteristica questa delle costruzioni dei muri nellXIII – XIV a Berat, incluso qui anche il castello. Il muro sopra e costruito con la tecnica di clausonoggio, contemporanea con altre chiese bizantine. Questa chiesa dev’essere costruita all’inizio del XIII secolo quando nella citta di Berat prendono grande slancio le costruzioni.
La chiesa di Santa Trinita a Berat, costruita vicino alle mura del secondo accerchiamento del castello, vicino alla sede della guarnigione e dei signori, ai quali sembra che servisse. La chiesa e coperta con volte cilindriche e archi, mentre al centro con una cuffia sferica, piu alta che le altre costruite con mattoni. I muri sono costruiti con la tecnica del clausanaggio. La costruzione di questa chiesa, secondo le tracce, e del XIII – XIV secolo.
La chiesa di San Michele, costruita su una roccia appuntita dal lato sud del castello, ha la stessa architettura e tecnica di costruzione, ma che evolve usando di piu il clausanaggio, il che dimostra di una perfezione e una crescita economica del tempo.

La storia afferma che, circa 200 anni prima dell’arrivo degli osmani, nel nostro paese avevano errato gruppi di dervisci e muezini per compiere la santa missione di propagare l’islam. In quel tempo l’islam, s’intende, era una nuova religione, sconosciuta per la popolazione locale che si mise in contatto a rapporti amichevoli che spinse gli albanesi verso l’islam era la predicazione della religione di un Dio.

La tolleranza religiosa, il principio per rispattare il fedele di un’altra religione ugualmente a se stesso, forse di piu in ogni luogo, si avverte sensibilmente nella citta di Berat.

Con l’arrivo dei turchi nel 1417 si creano le possibilita per la propagazione della fede islamica. Questa fede la abbracciarono per primo quelle famiglie e quegli ambienti dove c’era una vacuita di fede. E’successo anche il cambio della religione. I primi erano le grandi famiglie e i notabili della citta.

L’importanza strategica di Berat proviene anche dal ruolo che aveva nel commercio. Tra i prodotti agricoli piu conosciuti a berat erano:il mais, il grano, l’orzo...

L’industria a Berat includeva solo prodotti del caratere decorativo ed era principalmente domestica. Le donne tessevano tappeti, coperte di lana, tela, calzini ecc. Gli orefici facevano lavori in filigrana, ornamenti per le donne, cinture, bracciali, collane, orecchini, come pure vasi d’argento e d’oro. Gli orciai facevano orci o brocche di creta non cotta. I zingari fabbricavano tutti gli oggetti di ferro e di rame e nello stesso tempo facevano anche il mestiere del stagnaio. I muratori e i falegnami venivano da Dibra.

Gli avanzi della produzione di lana, di grano, di giunco....,tranne i cavalli e ogni altro animale, dopo la soddisfazione dei fabisogni della citta, si esportava in Italia e a Trieste, da dove, come cambio, si importava zucchero, caffe, sapone, tela e taffetta, medicinali,faenza ecc.

Ma Berat ha vissuto anche il commercio che si faceva dalle navi albanesi a vela tramite le dua scale fluvisli di Voiussa e di Seman.

Il 1431 Berat aveva circa 450 case nella cittafortificata e da questa 216 erano nel Varosh, le quali non avevano il privilegio degli abitanti del castello che per la sua difesa non pagavano tasse.

Il nome di berat e connesso con il firmano del sultano Mehmet II. Con lo scioglimento del sangiaccato di Albania, Berat viene incluso nel sangiaccato di Valona. Riferendosi al registro dell’anno 1582 Berat aveva 7500 abitanti in circa.

L’istituzione del pascialato di Berat da ismail Pascia Velabishti, che eredito il feudatario ambiziono Ahmet kurt Pascia il quale ricostrui il castello, al quale destino molta importanza e costrui numerose opere per la citta. La fortificazione della partebassa della citta del XIII secolo lo si vede chiaro dalle tracce rimaste nel Varosh antico.

Nell’architettura della construzioni del culto si distinguono la cjiesa,le moschee,i monasteri dei dervisci,le medresse (scuole islamiche) e tutte le construzioni del culto islamico,si distinguonon le tecniche e le fasi di construzione.

Le costruzioni ingegneriche e sociali, il fornimento di acqua, la costruzione delle fontane, degli acquedotti, delle cisterne ecc, sono un’espresione della potenza edilizia in questo periodo.

L’architettura popolare con le costruzioni dei complessi e delle costruzioni particolari, lo svilupo urbanistico, il carattere particolare delle costruzioni e la loro evoluzione, costituisce un patrimonio il quale arriva fino ai nostri giorni con gli interventi nel tempo. Le fasi dello sviluppo della citta, l’abitazione e l’ambiente, la camera del focolare, la camera degli ospiti, il verone, l’angolo ecc, la rete stradale, i canali e il verdeggiamento sono parte di questo sviluppo.

La protezione legale dei patrimoni culturali nel notro paese e realizzata con atti normativi entrati in vigore sino prina della liberazione. Verso la fine del XIX secolo anche dal Impero Otomano la protezione del patrimonio culturale era sancita con legge. Il primo atto normativo in questo campo che era in vigore anche nel nostro paese e il regolamento interno del 01.05.1889 per la sistemazione del museo reale. Secondo l’articolo I di questo regolamento “il museo reale ha come scopo di scoprire e di proteggere tutti gli edifici antichi e i monumenti che verrano alla luce dagli scavi, di metterli nei musei e di pubblicarli. “Alle soglie della proclamazione d’indipendenza del paese e entrato in vigore la legge del 08.07.1912. Secondo l’articolo 5 “generalmente i castelli antichi, i carceri, i muri di ogni edificio (monumento) si chiamano antichita”. Questa legge rimase in vigore fino all’anno 1929. Dopo la proclamazione dell’indipendenza, il primo atto ufficiale per i patrimoni culturali e materiali e la circolare del Ministero di Pubblica Istruzione nr. 923 del 19.06.1922 tramita la quale si ordinavano di avere cura per lo stato e per la conservazione delle anticaglie (monumenti)... L’atto piu completo giuridico in paragone con quelli citati e la legge nr. 129 del 28 maggio 1929 “Sui monumenti nazionali”.

Dopo la Prima Guerra Mondiale la Francia e L’Italia erano le prime che fecero accordi per svogliere attivita di scavi archeologici in Albania. Nell’anno 1937 anche i romeni fecero un accordo del genere ma non comincio i lavori.

Benche anche nel passato i patrimoni culturali nel nostro paese erano protetti dalla legge, per quelli non mostrava cura alcun organo statale. Cosi, quasi in tutte le chiese di Myzeqea fino a Berat sono intromessi elementi presi dalla citta antica di Apollonia, anzi anche per i serragli del pascia di berat sono presi 70 carretti di sassi.

Il Congresso di Permet annullo tutti gli accordi fatti prima e, insieme con loro, anche le concessioni date per i patrimoni culturali. Nell’anno 1948 si pubblico il primo atto normativo nr. 609 del 24.05.1948 “Pe rla protezione dei monumenti di cultura e dei rari oggetti naturali”. Nell’anno 1955 e approvato il regolamento “Per la conservazione dei monumenti di cultura”. Nell’anno 1971 e approvato il decreto nr. 484 del 23.09.1971 “ Per la protezione dei monumenti culturali e delle rare ricchezze naturali”, il quale abrogava quello del 1948. Con decisione del Consiglio dei Ministri nr. 172 del 02.06.1961 sono proclamati citta – museo Berat e Gjirokastra, il Vecchio Bazar di Kruja e la parte antica e il sottosuolo di Durazzo. Piu tardi le citta – museo hanno i rispettivi regolamenti.

I monumenti della cultura secondo la loro natura si dividono in alcune generi:Monumenti storici (edifici e luoghi che hanno da fare con importanti evenimenti storici, case dove sono nati e vissuti uomini ilustri, monumenti archeologici, insediamenti antichi), edifici del culto(chiese, moschee ecc.), bagni popolari...

La decisione del Consiglio dei Ministri nr. 172 del 02.06.1961 e seguito dalla decisione nr.170 del 02.06.1961 con l’approvazione del regolamento “Per l’amministrazione della citta – museo di Berat”. In base alla decisione nr. 172, comma 3 “Fino alla fine degli studi, dei progetti e dei regolamenti per le citta di Gjirokastro, Durazzo e Kruja, queste si curano; si restaurano e si amministrani i analogia con le disposizioni dal regolamento della citta – museo di Berat”. Secondo il regolamento, la citta – museo si divide nella zona museo, nella zona protetta e nella libera. Lo stesso centro storico si divide nella zona museo e nella zona protetta.

Le zone museali sono le parti di piu valore delle citta – museo e si conservano nella loro complessita come complessi monumentali, urbanistici –architettonici e ambientali e li non si consentono nuove costruzioni. Nelle zone protette, in casi particolari si consentono nuove costruzioni aministrativi e socio-culturali, ma quelle devono essere armonizzate con il complesso urbanistico, architettonico e ambientale che la circonda. Nelle zone libere si permettono adattazioni, aggiunti e nuove costruzioni, ma rispettando rigorosamente due condizioni:

di non ledere le caratteristiche della citta-museo
di rispettare il carattere delle costruzioni di citta-museo

Ormai abbiamo nelle mani il nuovo regolamento del centro storico,migliorato a favore dei valori patrimoniali. Cosi e fatta la nuova zonificazione del centro storico accompagnata con il nuovo regolamento.



La scuola della pittura e coronata dal maestro albanese del XVI secolo Onofrio, il capolavoro del quale si distingue per i valori particolari nel componimento di Santa Maria con il Cristo al braccio destro e per il caratteristico colore rosso. La sua scuolae continuata da suo figlio Nicola, Onofrio Cipriota ecc. E porto nei nostri fondi centinaia di opere dell’iconografia e dell’affresco, le quali sono oggetto di studio e di restauro da autori locali e stranieri. 600 icone dei vari periodi e 1500m2 affresco, per motivi finanziari, sono in attesa della restaurazione.

L’ornamentazione in legno, molto diffusa nella citta di Berat particolarmente negli edifici religiosi e nelle abitazioni popolari, dimostra per uno sviluppo organizzato di questo genere che arricchisce Berat con valori che si distinguono sia dalla tecnica di lavoro che dai motivi applicati secondo il caso dai maestri locali. La maggioranza di loro e di motivi dalla nostra flora e dalla nostra fauna.

La regione di Berat ha 117 monumenti della prima categoria e 460 della seconda categoria da tutti i generi:Chiese, moschee, abitazioni, ponti, castelli ecc.

Per lo studio, per la conservazione e la restaurazione dei patrimonio culturalli all’inizio ha lavorata L’instituto delle Science, poi l’Universita di tirana ed ora l’Instituto dei monumenti di Cultura con le filiali nei distretti. Come basi della restaurazione sono l’applicazione delle carte internazionali del restauro, dalle quali sono uscite anche regolamenti sul restauro. Gruppi specializzati fanno la ricerca e la documentazione grafica e fotografica dei monumenti, i quali fanno poi delle proposte al governo perl’approvazione della loro protezione.

Gli interventi di restaurazione vengono sottoposte alla piena procedura, che inzia con lo studio della documentazione in dettagli, poi con la descrizione storica e con la tecnicadi costruzione, le fasi, il materiale usato ecc. Dopo tutta questa preparazione, da uomini specializzati in questo campo, si compila il progetto di restaurazione, il quale si discutte nel Consiglio scientifico, e poi prende l’approvazione nel Consiglio nazionale di restaurazione che si dirige dal Ministero di Cultura.Il progetto di restaurazione finisce insieme con il restauro seguendo da vicino anche le nuove cose che escono durante il restauro e che sempre vengono sottoposte alle consulazioni scientifiche. Alla fine del restauro si fa l’aggiornamento del progetto e la documentazione definitiva.

Il criterio base degli interventie la conservazione del materiale usato ricuperandolo, la sostituzione si fa solo per elementi degradati che non affrontano la sopravvivenza del monumento e con materiale uguale, oppure quando non e possibile, molto uguale a quello: ad esempia la stessa famiglia di albero o pietre dalla stessa cava ecc. Cosi si usano solo materiali tradizionali che sono usati dai costruttori precedenti, e il rispeto delle tecniche della costruzione sono richieste per i monumenti della prima categoria, i valori dei quali si conservono sia dentro e fuori del monumento. Per la seconda categoria il trattamento e uguale per la facciata esternadel monumento o per un altro ambiente o elemente di valore, invece nel trattamento interno per migliorare le condizioni della vita si usano materiali contemporani.

Dalle osservazioni fatte nei vari monumenti si constata che nella costruzione delle fondamenta si usano pietre grandi senza malta appogiate su un terreno forte, mentre quelle sono sulle rocce si usa pietra con dimensioni normali.i muri in alteza si fanno con stessa tecnica ma usando malta di creta, oppure negli oggetti importanti calcina. Ogni 60cm si usano fasce di legno lognitudinali e trasversali per legare il muro e per proteggerlo dale scosse sismiche. Le fasce si mettonp in modo visibile, ma spesso si mettono anche nascoste nei muri di creta si coprono con tettoie larghe o si fanno dellle commessure con calcina per proteggersi dall’umidita. La costruzione dei tetti si fa con materia legnosa scelta e stagionata 1 anno all’ombra. Le loro costruzioni variano dagli spazi e dal peso del materiale per coperta. Quandola coperta e di lastre di pietra, la costruzione e piu solida con materiale forte, invece quando la coperta e di tegoel, naturalmente quella e piu leggera. I cambiamenti delle costruzionidei tetti si notano dopo l’anno 1851 quando un forte terremoto causo una distruzione massiccia, percio molte abitazioni avevano bisogno di ricostruzione e cosi si nota un nuovo sviluppo che fino a quel momento era un privilegio delle costruzioni importanti della gente ricca. I muri dei piani sopra cominciarono a sostituirli con assito. Questa tecnica faceva possibile la loro costruzione veloce e lo schivamento dei danni dal terremoto. In questotemo si vede l’uso massiccio del legno creando una nuova fisionomia dei volumi delle abitazioni che cominciarono ad essere alla forma di una cascada, creando superfici piu grandi e con una veduta decotativa delle facciate e con molte finestre. Questo e il tempo quando anche le finestre chiuse con battenti di legno si sostituiscono dai vetri appena usati.

La calce, la quale e il materiale base legante sia per i muri che per l’intonocatura, si lascia stagionarsi fino a 2 anni e, per oggetti piu importanti, anche di piu.

Conosendo tutti gli elementi usati dalla tradizione, questo aiuta anche nel trattamento del restauro di questi elementi selezionando anche i materiali per intervento. Gli interventi sull’elemento dell’arte si fanno dal rispettivo settore parallelamenti ai lavori di architettura oppure, quando e possibile, nei laboratori del restauro.

Nei monumenti del culto ogni danno sulle costruzioni dei muri o delle cupole si accompagna con il danneggiamento degli affreschi.

Gli interventi in questi casi sono fatti combinati tra il settore di architettura e quello dell’arte. In casi particolari e neccessario togliere la superficie della pittura e la sua ristabilisazione dopo il consolidamento del supporto.

I danni piu numerosi dell’affresco succedono durante tutte le fasce di legno. Dalla loro cosumazione a causa dell’umidita, si staca l’affresco e rischia la sua distruzione. Spesso e neccessario la sostituzione delle fasce. Il togliere dell’affresco e indispensabile anche dopo e creato un buono supporto con rete di filo, ristabilisce di nuovo l’affresco assicurandoli una lunga vita. Sempre i tagli sono limitati sono quando non c’e altra soluzione. Come si sa, la citta di Berat ha un complesso di valori architetturali urbanistiche e in genere del patrimonio artistico del tempo che sono un patrimonio veramente unicale e che merita di essere nell’elenco dei patrimonio dell’umanita.

8 commenti:

  1. Pensate che sotto il patrocinio dell'Unesco ha celebrato, nel 1990, i 2400 anni di storia..

    RispondiElimina
  2. Cosa Visitare a Berat ?

    Di particolare interesse, per il visitatore sono la Fortezza e le Chiese di Berat.

    La Fortezza, forse risalente al Basso Impero, rifatta da Michele I Angelo Comneno e poi, nel 400, dai Veneziani, si trova nella parte alta della città ed ha delle imponenti mura di cinta interrotte da 24 torri. Fu costruita con ciclopiche pietre di forma quadrata. Nel periodo bizantino il castello si trova nella lista delle fortificazioni di Giustiniano.

    La Chiesa di Nostra Signora, del XVIII secolo, La Chiesa di S. Maria di Blachernes, la Chiesa della Trinità e la Chiesa di S. Michele, bizantina dalla grande cupola affrescata con figure di apostoli.
    Accanto alla Chiesa di Nostra Signora, si trova un museo che ospita molte opere del pittore Onufri di suo figlio Nicolla e di alcuni suoi allievi, vi sono esposti pure oggetti di argento, finemente lavorati, calici, miniature ed un vangelo con copertine in argento lavorato.

    RispondiElimina
  3. berat c'è veramente tanto da scoprire.
    qualcuno mi sa dire quanto investe il governo albanese sull'archeologia ?

    RispondiElimina
  4. NON INVESTE NULLA.

    BERISHA E EDI RAMA HANO RUBATO TUTI I SOLDI DEGLI ALBANESI.
    LORO VOLGIONO FARE VEDERE CHE SONO NEMICI.
    MA SONO AMICI E MAFIOSI.

    RispondiElimina
  5. un minimo investimento e stato butato su butrint solo questo..io ho finito i studi per archeologo con lode...in albania ho master e tutto...i musei non sponzorizano espedizioni per scoprire nuove cose...troppo care dicono...ci sono ancora 10 mete antice dove si pensa possono eserci spade romane...bagni ..ecc

    RispondiElimina
  6. Scusate, sapete dirmi dove si trova la Piazza del Mercato a Berat?

    RispondiElimina
  7. te xhamia ne kra te djathte ku iken te kalaja

    RispondiElimina