I Pelasgi moderni
Chi erano i misteriosi Pelasgi? Le fonti antiche vogliono che sia il misterioso popolo autore delle costruzioni fortificate in blocchi poligonali presenti, per quel che riguarda l'Italia, soprattutto nel Lazio (vedi Alatri, la cui celebre cinta muraria prende il nome proprio di cinta pelasgica).
Le fonti antiche ritengono che i Pelasgi abitassero, dapprincipio, la Grecia. Collegavano il loro nome all'avverbio pavlai, "anticamente".
Gli scavi nel sito di Catal Huyuk, in Turchia, iniziati nel 1955 e proseguiti nel 1979, hanno evidenziato che un'antica popolazione si spostò dall'Asia Minore nel bacino Egeo nel IV millennio a.C.. Durante l'Età del Bronzo, questa antica popolazione costituiva il ceppo maggioritario nell'area dell'Egeo, tanto che vennero citati da Omero, Esiodo, Euripide, Apollodoro, Pindaro, Erodoto, Tucidide, Diodoro Siculo, Strabone e Pausania. Proprio quest'abbondanza di citazioni tende a rendere più tangibile e reale la loro presenza nell'Egeo.
Ma, nuovamente, chi erano questi Pelasgi e dove, effettivamente, si sono stabilmente stanziati? Nell'"Odissea" i Pelasgi vengono accomunati ai Cretesi, laddove nell'"Iliade" sono stati citati a parte. Strabone afferma che la sede dei Pelasgi era Dodona, sede di un antico e famosissimo oracolo. Sostiene, inoltre, che anche i Tirreni erano di stirpe pelasgica. Erodoto afferma che i Pelasgi vivevano ancora al suo tempo ed erano stabiliti in Tracia, sulla costa asiatica dell'Ellesponto. Tucidide afferma che ad Atene, il muro originario dell'Acropoli e tratti sottostanti di fondazioni erano soggetti a venerazione e chiamati pelasgici (V secolo a.C.). E' stata proprio la particolare struttura delle mura dell'Acropoli ateniese a far attribuire, a tutte le mura ciclopiche, costruite in blocchi squadrati, prive di malta, l'aggettivo di pelasgiche. La Grecia stessa, prima dell'arrivo degli Elleni, si chiamava Pelasgia, dicono gli antichi autori. I Pelasgi insegnarono ad i Greci a lavorare i metalli, le tecniche costruttive e diedero loro nozioni raffinate di scrittura.
In Italia è Varrone ad identificare i Pelasgi con gli Etruschi, sbarcati nel Lazio vetus. Silio Italico racconta che i Pelasgi, guidati dal loro sovrano Aesis, risalirono la costa dell'Adriatico e si fusero con le popolazioni autoctone del Piceno, insediandosi sul Colle dell'Annunziata (tuttora chiamato Colle Pelasgico). Dalla radice "as" contenuta nel nome del mitico re dei Pelasgi, sarebbero derivati i toponimi di Ascoli, Aso e Iesi. Strabone parla di colonie pelasgiche a Ravenna sull'Adriatico ed a Cere, Pirgi e Regisvilla, sul Tirreno. Dionigi di Alicarnasso afferma che i Pelasgi arrivarono in Italia dalla Tessaglia sette gnerazioni prima della guerra di Troia, ma li distingue dai Tirreni.
Alcuni studiosi identificano i Pelasgi con i Peleset, una parte dei Popoli del Mare, antenati dei Filistei (e degli attuali Palestinesi) che invasero l'Egitto. Vladimir Georgiev, nel 1950, scoprì antichi testi in cui il nome di Pelasgi era scritto "Pelastoi", come il nome dei Filistei-Peleset nelle iscrizioni geroglifiche egiziane. Uno studioso dell'Università di Firenze sostiene che i Pelasgi sono un'"arcaica popolazione mediterranea, che è stata di recente riconosciuta stanziata almento dal VI secolo a.C. in Iberia e del cui idioma si è stabilita la parentela con il basco".
Ma sempre più, ultimamente, si va rafforzando l'ipotesi che vuole che i Pelasgi e gli Etruschi fossero lo stesso popolo. Diversi studiosi, basandosi su raffronti linguistici, ritengono che sia gli Etruschi che i Pelasgi, a loro volta, derivino dai Berberi.
Ma esistono ancora i discendenti dei più o meno mitici Pelasgi? Il francese Zacharie Mayani, seppure estremamente criticato da altri studiosi, ritiene di aver trovato connessioni tra la lingua etrusca e pelasgica e la moderna lingua albanese, teoria che affonda radici nel passato e che fu sostenuta, prima di lui, da altri studiosi della seconda metà del Settecento e dell'Ottocento. Addirittura la studiosa albanese Nermin Vlora Falaschi ha tradotto diverse iscrizioni etrusche e pelasgiche servendosi della moderna lingua albanese. Ciò dimostrerebbe che gli Albanesi, discendenti degli Illiri, sono una delle stirpi più antiche dell'Europa.
Pochi esempi possono chiarire meglio i motivi di queste convinzioni. I Pelasgi erano abili e liberi navigatori, chiamarono Iliria (Illyria per i Romani) la loro patria da Liri (Lir = libero), che vuol dire "il paese del popolo libero". Nel Lazio, poi, esistono il monte Liri, il fiume Liri e la cittadina di Fontana Liri.
Diversi nomi etnici, poi, hanno un significato ben preciso in lingua albanese: E-truria (E=di; Truria=Cervello, paese di gente con cervello), Messapi (Mes=ambiente, centro; Hapi= aperto, paese di gente aperta), Dauni (=separati), Piceni (Pi=bere; Keni=avete, luogo con acqua abbondante). Lo stesso nome del popolo, Pelasgi, deriverebbe da Pellg (mare profondo, "pelago").
Un'iscrizione illirica del III-II secolo a.C., attualmente al museo di Durazzo, in Albania, è stata letta: "Sopporta il tuo dolore e piangi se ti aiuta, però affidalo alla terra calda, alla Grazia Celeste e al Supremo Bene". Il linguaggio dell'iscrizione è talmente simile all'odierno albanese che resta difficile pensare che sia stato utilizzato più di duemila anni fa.
La ricerca è ancora aperta, la verità è forse sul punto di essere disvelata?
(Tratto ed adattato da uno scritto di Alberto Arecchi per "Liutprand")
fonte http://oltrelanotte.splinder.com/post/19575668
Fin dalla più remota antichità gli Albanesi sono sempre stati denigrati e poco considerati in maniera sistematica dagli Elleni, i quali, dopo avere innalzato il proprio idioma a lingua ufficiale nell’insegnamento e nell’arte, ed averlo assunto come lingua liturgica in tutte le funzioni religiose, fecero si che la lingua albanese, che è stata a sua volta lingua liturgica addirittura prima del greco, passasse in secondo piano, invece di essere considerata quella principale come meritava, visto che la lingua albanese ha dato origine alla lingua greca, che senza di essa non sarebbe nata.
RispondiEliminaUno studio più approfondito sulla lingua albanese, greca e latina ci darebbe la possibilità di vedere chiaro che il legame che collega queste tre lingue è quello della madre per l’albanese e delle figlie per il greco e latino. Noi non abbiamo paura di esporre delle considerazioni così categoriche per definire l’affinità che lega nella realtà dei fatti queste tre lingue (e anche altre), perché, in effetti, abbiamo a che fare con una relazione di questo tipo. In verità diversi filologi e linguisti pretendono che per quanto riguarda le relazioni fra le lingue, quella fra madre e figlia non si può applicare, perché, sempre secondo questi studiosi, le lingue si evolvono.
Secondo il nostro punto di vista, se dovessimo accettare un’affermazione simile, dovremmo dire che il greco antico e il latino sono un’evoluzione della lingua albanese. In realtà, abbiamo a che fare con l’evoluzione o il cambiamento di una lingua in un'altra; però, secondo le nostre considerazioni, questo vuol dire dare un nome al risultato di questa evoluzione; evoluzione che, nonostante pareri contrari, ha, di fatto, instaurato una relazione di parentela che unisce queste tre lingue, che è intervenuta ed esiste: per cui definiremo la lingua greca e quella latina evolute dall’albanese. E anche se la lingua albanese ha subito qualche cambiamento, non avremmo ragione di chiamarla la madre di questa evoluzione, visto che essa è stata, se non in toto, almeno in parte, la base di partenza di questa evoluzione?
Così, noi crediamo di avere ragione quando pensiamo che i termini madre per la lingua albanese e figlia per ciascuna delle altre due lingue (il greco e il latino), siano le definizioni che meglio si adattano alla realtà della questione.
D’altro canto, c’è da fare un’importante considerazione riguardo alla differenza fra gli Elleni e i Pelasgi, e tra i Greci e gli Albanesi. Dalla guerra contro gli Atlantidi all’epoca di Platone intercorsero circa novemila anni. I Pelasgi, abitanti dell’Attica, regione della Grecia con Atene città principale, per via della fama derivante dalla vittoria che ottennero comandando tutti i Pelasgi d’Europa contro gli Atlantidi, anche in tempi più recenti continuarono ad avere un ruolo di primo piano in ogni occasione. Dopo l’arrivo degli Egizi di Danao e dei Fenici di Cadmo, una parte di essi accettò di mescolarsi con gli invasori per creare la classe dominate del momento, e successivamente presero il nome di Elleni. Proprio questi Elleni si attribuirono tutto il merito di aver fondato la civiltà pelasgica, che più tardi si chiamerà civiltà ellenica, e fecero si che si eclissasse ogni memoria della loro appartenenza anche parziale al grande popolo pelasgico.
Brano liberamente tratto dal libro Enigma di Robert d’Angely
Il ruolo Illiro- Pelasgico nella formazione delle nazioni europee (Roli illiro pellazg ne formimin e kombeve europiane).
RispondiEliminaElena sostiene che le stesse popolazioni dell'Asia Minore , dei Balcani e dell'Italia antica
erano la stessa popolazione fino all'arrivo degli slavi in Europa.
Elena sostiene che la lingua che queste popolazioni usavano era la lingua pellasgo - illiro che è la lingua albanese di oggi.
L'antica Grecia ha una derivazione dai pelasgi, e che fino al 18 secolo in grecia si parlava la lingua albanese (questo lo sostengono anche scrittori tedeschi ,e altri europei)
Elena accusava già nel 2007 i politici albanese di incatenarsi davanti a Bruxelles finchè la una parte della Lobbie europea ammettesse la realtà dell'Albania in quanto la lingua albanese è la
lingua piu antica in Europa.
Bisogna incriminare davanti ai giudici alcune editorie europee per aver infangato la storia dell'Albania e per aver cercato in tutti i modi di fare un olocausto sulla storia più antica d'Europa.
La Grecia odierna è cosi composta da Arvanitas , da Cham e da Macedoni ortodossi.
Gli odierni albanesi sono formati da Epiri e dardani:la razza che ha creato la civiltà europea.
Perche la Grecia non ha greci, nel secolo 19 in Grecia si è parlata la lingua albanese.
Elena dice che nel secolo scorso la Grecia ortodossa ha manipolato questa storia che appatiene all'Albania e se la apropriata.
Elana sostiene che i greci non esistevano neanche.I greci antichi non sono mai esistiti.
I greci hanno parlato la lingua greca solo nel 20 secolo. La lingua di Atene nel 4° secolo era la lingua albanese.
Lei dice che nel 18 -19 secolo l'Europa intera rimane sotto Choc e chiese ai greci " Comè' è possibile che qui non si parla il greco antico ? dov'è la lingua antica greca ?
I greci risposero che la lingua antica fosse andata sperduta assieme ai greci antichi.
Ancora oggi non si hanno risposte però le bugie sono venute a galla.
Nel 12 secolo in Grecia si parlava ala lingua albanese .I greci odierni fecero delle teorie che "i greci se ne erano andati ma non si sa dove .
Elena dice gli autori e scrittori tedeschi chiamavano Atene "L'Albania nuova del 19 secolo".