Le associazioni albanesi in Italia si sono recate a Tirana davanti all'ambasciata italiana per unirsi alle proteste organizzate dalle altre associazioni albanesi a Tirana per chiedere la liberazione di Nexhip Qepi , finito in carcere il 3 agosto 2010 a Reggio Emilia . Gli albanesi in Italia e Albania dopo aver visionato i filmati fatti dai carabinieri di Reggio Emilia non hanno dubbi "su quei filmati non c'è nessun reato" tra l'altro - sottolineano - che i filmati fatti dai Carabinieri dentro l'abitazione di Nexhip Qepi sono illeciti e anche secondo il Tribunale di Bologna sono stati compiuti gravi illeciti che vanno contro il codice penale della Repubblica Italiana , mettere le telecamere per 2 mesi nella casa di Nexhip Qepi.
Video Proteste a Tirana davanti all'ambasciata italiana.
una delle lettere scritte alla città di Reggio Elimia-
RispondiEliminaCare lavoratrici ! Cari lavoratori ! immigrati e italiani!
La comunita' albanese sta protestando da quasi due mesi per chiedere giustizia nei per un lavoratore albanese, padre di tre figli (due femmine 14 e 17 anni ed un maschio di 5 anni). Noi tutti, in Italia, ma anche in Albania abbiamo manifestato al favore di questo lavoratore, perchè eravamo convinti di un errore del Tribunale di Reggio Emilia nel confondere l' amore verso il proprio figlio con la pedofilia...
Adesso, tale nostra convinzione è diventata realtà, perchè il Tribunale di Bologna, ha considerato di validità nulla le videoregistrazioni fatte con telecamere nascoste per piu' di un mese all' interno del'' abitazione del sig. N.Q.
Di conseguenza risulta, che il sig. N.Q. , il quale con tanti sacrifici ha fatto crescere tre figli, ama suoi figli e loro amano lui, ama sua moglie e la moglie ama lui, ARRESTATO SENZA NESSUNA PROVA, E' TENUTO ANCORA IN CARCERE NON SI SA PER QUALE RAGIONE...
Alla luce dei fatti, il padre di famiglia N.Q. resta in carcere in base a CHIACHERE GIRATE ED INTERPRETATE A PIACERE SOGGETTIVO.
Noi non vogliamo entrare a spiegarvi nei detagli tecnici, ma voi dovete credere a noi da genitori di bambini. Noi non vogliamo difendere una persona che abusa con i suoi figli, ma difendiamo i tre figli e la moglie, i quali hanno subito un trauma a causa dell' arresto di una persona che loro amano.
Lo stesso Tribunale di Bologna ha sottolineato, che sono stati compiuti gravi illeciti che vanno contro il codice penale della Repubblica Italiana. Quindi noi chiediamo, che venga RISPETTATA LA LEGGE ITALIANA.
La nostra SOLIDARIETA' PER UN NOSTRO CONNAZIONALE, VITTIMA DI ERRORI GIUDIZIARI, TRASFORMATASI IN ABBUSI DI POTERE, era, lo è, e lo sara' AL MASSIMO, in quanto si tratta di un lavoratore, che l'unica colpa che ha è AMARE SUA FAMIGLIA.
Voi avete sentito, che noi ci siamo espressi "FACCIAMO TUTTI GESTI PER TRASMETTERE AMORE AI NOSTRI FIGLI" e per cio' dovevamo essere noi in carcere prima di N.Q. Questo l' abbiamo fatto in forma di solidarieta' per offrire il nostro sacrificio contro le ingiustizie, ma non perche' i nostri comportamenti verso i nostri figli sono di natura barbara, come avanzavano razzisti di MAFIA SOCIALE, i quali vogliono nuove "prede" per preparare i loro progetti di FALSA ASSISTENZA E FALLSA DIFESA AL FAVORE DEI DEBOLI.
Se torniamo alle vechie vidoregistrazioni, i quali adesso NON HANNO NESSUN VALORE DI INDIZIO, si sono fatte INTERPRETAZIONI TENDENZIOSE, qundo in realta' quelle MALEDETTE REGISTRAZIONI INFAME, non avevano nessun contenuto e si vedeva chiaro, che il sig. N.Q. accarezza alcuni secondi suo figlio SENZA ASSOLUTAMENTE TOCCARE LE SUE PARTI INTIME (le videoregistrazioni non erano chiare : padre e figlio vestiti in camera da letto ; il padre lo accarezza sopra i vestiti).
Questa è la settima protesta e le burocrazie giuridiche con la scusa dell' AUTONOMIA DELLA MAGISTRATURA non vogliono parlare e non sentono la nostra voce....NOI NON CI MUOVEREMO DALLA PIAZZA FINCHE IL SIG. N.Q. NON TORNA LIBERO PRESSO LA SUA FAMIGLIA, E RISARCITO LUI E LA NOSTRA COMUNITA'!