L"Alleanza sbagliata : Grecia e Serbia di Miloseviç" sotto accusa
Un giornalista greco è stato accusato per diffamazione relative al massacro di Srebrenica in Bosnia nel 1995.
Il reporter e giornalista greco Takis Michas, uno dei milgiori in Grecia, ha scritto nel suo libro "L’Alleanza sbagliata: Grecia e Serbia di Miloseviç", che dei volontari greci si sono riuniti ai paramilitari serbi nel 1995.
Insomma secondo l’indagide di questo giornalista i greci erano a fianco dei paramilitari serbi nell’uccisione di circa ottomila uomini e giovani in Srebrenica in Bosnia Herzegovina.
Lo scrittore Takis Michas pone l’accento su quello che egli descrive il grande sostegno dello stato greco all’ex presidente serbo Milosevic.
Takis Michas è un giornalista greco che vive ad Atene, dove lavora per il quotidiano greco Eleftherotypia e contribuisce al Wall Street Journal Europe. Ha scritto molto sul coinvolgimento greco nella guerra di Bosnia , in particolare durante l’assedio del Srebrenica.
L’accusa per diffamazione è stata presentata nel luglio dell’anno scorso da Stafros Vitalis, portavoce del Partito ultranazionalista Pan Helenike "Fronte Macedone".
Vitalis è uno dei volontari greci che hanno accettato di prendere parte alla guerra di Bosnia, schierandosi con le le forze serbe. L’accusa di Vitalis al giornalista è che quest’ultimo ha definito dei semplici volontari greci in Serbia come paramilitari. Vitalis afferma anche che i volontari greci hanno avuto buoni rapporti con l’esercito serbo ma che non erano paramilitari.
Il massacro di Srebrenica è considerato uno dei crimini più atroci dopo la seconda guerra mondiale. Questo crimine avenne nel luglio 1995. Dopo 16 anni le ombre sul massacro non si fermano. Il giornalista Takis Michas già 10 anni si occupa del legame Serbia- Grecia.
Il reporter e giornalista greco Takis Michas, uno dei milgiori in Grecia, ha scritto nel suo libro "L’Alleanza sbagliata: Grecia e Serbia di Miloseviç", che dei volontari greci si sono riuniti ai paramilitari serbi nel 1995.
Insomma secondo l’indagide di questo giornalista i greci erano a fianco dei paramilitari serbi nell’uccisione di circa ottomila uomini e giovani in Srebrenica in Bosnia Herzegovina.
Lo scrittore Takis Michas pone l’accento su quello che egli descrive il grande sostegno dello stato greco all’ex presidente serbo Milosevic.
Takis Michas è un giornalista greco che vive ad Atene, dove lavora per il quotidiano greco Eleftherotypia e contribuisce al Wall Street Journal Europe. Ha scritto molto sul coinvolgimento greco nella guerra di Bosnia , in particolare durante l’assedio del Srebrenica.
L’accusa per diffamazione è stata presentata nel luglio dell’anno scorso da Stafros Vitalis, portavoce del Partito ultranazionalista Pan Helenike "Fronte Macedone".
Vitalis è uno dei volontari greci che hanno accettato di prendere parte alla guerra di Bosnia, schierandosi con le le forze serbe. L’accusa di Vitalis al giornalista è che quest’ultimo ha definito dei semplici volontari greci in Serbia come paramilitari. Vitalis afferma anche che i volontari greci hanno avuto buoni rapporti con l’esercito serbo ma che non erano paramilitari.
Il massacro di Srebrenica è considerato uno dei crimini più atroci dopo la seconda guerra mondiale. Questo crimine avenne nel luglio 1995. Dopo 16 anni le ombre sul massacro non si fermano. Il giornalista Takis Michas già 10 anni si occupa del legame Serbia- Grecia.
Vi riporto qui un articolo del Corriere della Sera del anno 2000 dove lo stesso giornalista aveva intervistato un noto politico greco di origne serbe , il quale era amico di Slobodan Miloseviç.
"Ucciso ad Atene Bokan amico e socio dell’ ex leader ATENE - Vladimir Bokan, amico e sodale del deposto presidente jugoslavo Slobodan Milosevic è stato assassinato da un commando appostato davanti alla sua lussuosa abitazione nel quartiere di Voula, alla periferia di Atene. Appena è sceso dalla macchina gli hanno sparato alla testa e al petto con una pistola e un fucile d’ assalto. Bokan, 40 anni, era nato in Jugoslavia ma da qualche tempo aveva ottenuto la cittadinanza greca. Finito sotto inchiesta per riciclaggio di denaro e contrabbando d’ armi, aveva sempre negato di essere in affari con Milosevic (l’ ultima volta l’ altroieri, alla tv greca). Secondo quanto reso noto dalla polizia, Bokan aveva proprietà e azioni in Grecia per miliardi ed era a capo di una compagnia di navigazione registrata a Panama. Takis Mihas, giornalista del quotidiano ateniese Eleftherotypia, ha raccontato che, durante un colloquio tenutosi pochi giorni fa, Bokan gli aveva fatto delle rivelazioni sul modo in cui era riuscito ad aiutare alcuni uomini d’ affari greci a trafficare con la Jugoslavia violando l’ embargo. Secondo Mihas, sarebbe questo il movente dell’ omicidio. Le autorità stanno quindi valutando l’ ipotesi che Bokan sia stato assassinato da contrabbandieri." articolo del 2000 su Corriere.it.
Siti web presi come riferimento
2) articolo su Balkanweb qui
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