I Siculi popolo guerriero dei Popoli del Mare conosciuti come Sekeles sono quei popoli che sono giunti tra il III –II millennio a.C. [1] in Sicilia e contestualmente forse anche in Apulia.
Forse sono loro i costruttori in Salento delle torri tronco-coniche a più livelli (Pajaroni) e piramidi a gradoni datate nel II millennio a.C. e del Tempio delle Centopietre di Patù e grotte trovate presso il sito di Rudiae.
Forse questi provenivano dalle coste della Dalmazia dove è attestato il popolo dei Siculotae (Siculoti) [2] [3] e da qui sono approdati sulle coste della Sicilia e Apulia prima che gli Iapodi giungessero.
E proprio su questi che ci concentreremo.
Gli Iapodi un popolo illirico che abitava la regione della Iapudia finitima alla Liburnia e ai Veneti costituiti da varie etnie che presentavano componenti illiriche e celtiche.Questi erano formati da Dauni,Peucetii una tribu del popolo dei Liburni,Messapi e Posenoi un gruppo celtico[4].
Probabilmente intorno al 1900 a.C. [5] questi gruppi si mossero dalla Iapudia prendendo il mare con le navi a vela quadra di cui i Liburni erano abili costruttori e navigatori.
Come è scritto nelle tavole di Ikuvium che riportano testi del I millennio a.C. e uno studio sugli Iapodi(Iapudes) [6] abbiamo il riferimento di un popolo di chiara origine illirica appunto gli Iapodi (Iabusker) vicino e nemico degli Umbri.
Questi sospinti da SE da gruppi provenienti dall Anatolia si mossero partendo dalla porta della città di Fiume per poi incanalarsi lungo il fiume Marecchia, la piana di Rimini attraverso il passo del Furlo , e si stabilirono nella regione che anticamente si chiamava Picenum.
Non gli Iapodi ma ,forse, solo un gruppo di essi i Peucetias(Liburni) o Posenoi si stabilirono nel Piceno e sono mensionati nelle Tavole Iguvine semplicemente come Iapodi gruppo a cui appartengono.
Il nome Peucetias, Peucetii( Πευκετιεῖς ) potrebbe avere un’assonanza col nome Piceni o Picenti(Πίκεντες) quindi questi forse insieme a gruppi di Dauni si sono stabiliti nell’antico Picenum.
Tra l’altro l’antica città di Hatria oggi Atri ha origini illirico-sicule come la divinità adorata da questi popoli e che ha dato il nome alla città quindi questo significa che abbiamo delle frequentazioni illiriche sulle coste adriatiche.
Durante il viaggio dalla Iapudia ,quindi, alcune navi deviarono verso la costa del Piceno e altri proseguirono la rotta verso sud.
Qui i vari gruppi che costituivano gli Iapodi giunsero nei pressi della Puglia e si divisero: I Dauni a nord i Peucetias al centro e i Messapii a sud.
Questi ultimi però non furono fortunati perché si trovarono a dover affrontare i Siculi che avevano occupato il Salento prima di loro già secoli prima.
Così essi furono cacciati e presero nuovamente il mare verso le coste del vicino Epiro dove si stabilirono per alcuni secoli. Qui hanno avuto contatti con le popolazioni elleniche e da loro impararono usi costumi,la scrittura e appresero l’arte della guerra.
Solo tra il XIII-X secolo circa questi ripresero la via del Salento e finirono col fondersi con le popolazioni Sicule che nel frattempo avevano avuto contatti e commistioni con Micenei ed Egeo – cretesi (Sallentini).
A suffragio dell’ipotesi della comune origine dei popoli del Piceno e Apulia abbiamo anche la similitudine fra le raffigurazioni delle stele Daunie ,quelle di Novilara e quelle liburniche[7].
Inoltre in Puglia sono state trovate tombe e insediamenti peuceti risalenti al II millennio a.C. quindi tutto plausibile con la partenza dalle coste dell’Illirico in quel periodo[8][9][10].
Riferimenti
3. Delle opere del signor commendatore Don Gianrinaldo, conte Carli, Volume 13 pag. 71
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