La lingua etrusca e la lingua albanese - Turismo in Albania

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lunedì 23 novembre 2009

La lingua etrusca e la lingua albanese

Zemla

In uno specchio etrusco si trova una scena d’amore i cui protagonisti sono Apollo, intento a guardare il dio etrusco del divertimento, Fuflun, mentre bacia una giovane donna, il cui nome è scritto accanto: Zemla.

Domanda: è possibile che il nome Zemla sia arrivato fino ai giorni nostri tramite la lingua albanese e che sia oggi presente nella parola albanese zemra (cuore)?

Nota: se si potesse accertare l’attendibilità del collegamento tra la parola zemla e zemra, così come di molte altre parole etrusche, si potrebbe affermare con certezza la presenza non solo di un legame tra la lingua albanese parlata oggi e la lingua e la cultura etrusca, ma anche del fatto che effettivamente queste testimonianze siano arrivate fino ai nostri giorni attraverso questo canale.

Zemla

Zemla

Tin, Ita

Il dio più grande per gli etruschi era Tin oppure Tinia, che più tardi i romani chiamarono Giove.

In un vaso rinvenuto a Dodona, conservato nel museo di Louvre, troviamo inciso: THEOZOTO.

Theo in greco è Dio, Zot invece è Dio nella lingua albanese.

In Buzuku [1]troviamo : Tin Zot

Gli etruschi: Tin, Tinia.

In etruscologia, il dio Tin tiene in mano tre fulmini, con il primo avverte – tuona (bubullin, in albanese), con il secondo appare – lampeggia (vetëtin, in albanese), con il terzo colpisce – fulmina (shkreptin, in albanese).

Nelle parole albanesi Vetë-tin, Shkrep-tin, Bubull-in forse si trova il nome del dio Tin, il cui simbolo era il fulmine?

Un altro dio degli etruschi era Ita. Gli albanesi chiamano il luogo nel quale questo dio è nato Tale oppure Itale.

Dalla necropoli di Durazzo è stata rinvenuta un’incisione col nome EITALE, datato IV – III secolo a.C.

Brano liberamente tratto dal libro Një shqiptar në botën e etruskëve dell’autore Ilir Mati


Gjon Buzuku è stato un vescovo cattolico albanese, autore del più antico documento noto stampato in lingua albanese: una traduzione del Messale Romano, in albanese: "Meshari", stampata forse a Venezia attorno al 1555.

fonte : http://eltonvarfi.blogspot.com/

17 commenti:

  1. interessante.

    infatti ci sono tantissime prove e somiglianze con la lingua albanese.
    questo articolo è di grande aiuto.

    studiosi albanesi avanti così !!

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  2. beh se hai documenti che provano che si tratti di una cavolata.
    magari sarai un ricercatore BARONE cioè che non ha mai lavorato e viene pagato lo stesso.

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  3. la lingua etrusca è molto antica

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  4. L'etrusco fu una lingua parlata e scritta in diverse zone d'Italia e precisamente nell'antica regione dell'Etruria (odierne Toscana, Umbria occidentale e Lazio settentrionale), nella pianura padana (attuali Lombardia e Emilia-Romagna), dove gli Etruschi furono espulsi successivamente dai Galli, e nella pianura campana, dove furono poi assorbiti dai Sanniti. Tuttavia, il latino sostituì completamente l'etrusco, lasciando solo alcuni documenti e molti prestiti linguistici nel latino (come ad esempio persona dall'etrusco φersu), e numerosi nomi di luoghi (come Tarquinia, Volterra, Perugia, Mantova, forse Parma, e un po' tutti i toponimi che finiscono in "-ena" come Cesena, Bolsena, ecc.). Altri esempi di termini di probabile origine etrusca sono: atrium, fullo, histrio, lanista, miles, mundus, populus, radius, subulo. La lingua etrusca risulta attestata tra il IX e il III secolo a.C.

    Era una lingua secondo i più non indoeuropea, ma alcuni linguisti come Adrados recentemente hanno proposto una (controversa) filiazione da una fase molto antica delle lingue indoeuropee di tipo anatolico, particolarmente il luvio.[1] La lingua etrusca, inizialmente diffusa nell'Etruria propria (Alto Lazio - Toscana, tra Tevere e Arno), si affermò successivamente in un'area più vasta, comprendente parte della pianura padana e della Campania, in seguito alla notevole espansione della cultura etrusca intorno al VI secolo a.C.. Alcuni studiosi, tra i quali Helmut Rix, collegano l'etrusco anche alla lingua retica, parlata dai Reti nell'area alpina fino al III secolo.

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  5. Nel 1885 fu trovata, nell'isola greca di Lemno, in località Kaminia, la stele di Lemno, una doppia iscrizione incorporata nella colonna di una chiesa. Tale iscrizione sembra testimoniare una lingua pre-ellenica in tutto simile a quella degli Etruschi. Secondo il massimo storico greco Tucidide, l'isola di Lemno sarebbe stata abitata da gruppi di Τυρσηνοί ("Tirreni", il nome greco degli Etruschi), e il ritrovamento ha fornito la prova sicura che in quell'isola del Mare Egeo, ancora nel VI secolo a.C., era parlata una lingua strettamente affine all'etrusco. L'iscrizione di Lemno è stata reperita su una pietra tombale sulla quale è scolpito un guerriero. L'iscrizione corre intorno alla testa e lungo un lato della figura del guerriero, ed è redatta in un alfabeto greco epicorico del VI secolo a.C.

    Fra le parole chiaramente leggibili ve ne sono due: aviš e sialchveiš, che vengono giustamente confrontate con le parole etrusche avil "anno" e sealch, il numerale "40". L'iscrizione di Lemno fu pubblicata da E. Nachmanson (Athen. Mitteil. 33 1908, pp. 47. ss.).

    Tracce degli Etruschi appaiono in alcuni nomi di località dell'Egeo, di Creta e dell' Asia Minore: uno dei molti esempi è Μύρινα (affine al nome gentilizio etrusco Murina di Tarquinia e Chiusi) nome di città a Creta, nella stessa Lemno, in Misia. Alcuni hanno rintracciato affinità non sicure fra nomi etrusco-latini e nomi di persona presenti nelle tavolette in Lineare B di Cnosso: ad es. ki-ke-ro. Questi dati vengono interpretati da alcuni studiosi come indizio dell'origine orientale degli Etruschi; sono considerati un segno di rapporti di fine età del bronzo fra Mediterraneo occidentale e orientale, da altri studiosi, che integrano la testimonianza dell'iscrizione di Lemno con quella dei geroglifici egizii di Medinet Habu, che parlano dei Popoli del Mare, ed elencano fra gli invasori anche i Twrs, nome che è stato confrontato con il greco Turs-anòi (dorico) e Tyrs-enòi (ionico) e Tyrrh-enoi (attico) e con il latino Tus-ci (da *Turs-ci) ed E-trus-ci.

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  6. Documentazione etrusca

    Numerose ed in continuo accrescimento sono le iscrizioni etrusche, in particolare quelle di carattere funerario od elogiativo, le quali hanno però l'unico difetto di essere molto brevi e di riportare quasi esclusivamente nomi propri di persone o divinità.

    Tuttavia, tra le iscrizioni etrusche, esistono esemplari di notevole interesse:

    * Le Lamine di Pyrgi, ritrovate nell'omonimo santuario e datate intorno al 509-508 a.C., riportano la dedica di un tempio alla dea etrusca Uni da parte del "governante" della città di Caere, Thefarie Velianas. Le tre lamine, incise su oro, portano sia l'iscrizione in etrusco (circa 50 parole) sia la sua traduzione in lingua cartaginese (non a caso questa iscrizione è stata definita "bilingue"), caratteristica che ne ha in parte permesso la traduzione.
    * Il Liber linteus anche detto Mummia di Zagabria, ritrovata in Egitto a metà del XIX secolo, è il più lungo testo in lingua etrusca di cui disponiamo. Si tratta di un drappo di lino suddiviso in dodici riquadri rettangolari, che era stato utilizzato per bendare la mummia di una donna. È detta "di Zagabria" (nel cui museo archeologico è ancora conservata) perché fu riportata dall'Egitto come cimelio dal croato Mihail de Brariæ. Il testo di circa 1200 parole, che reca un calendario rituale, fu riconosciuto e studiato solo alla fine del XX secolo.
    * La Tegola di Capua, una grossa iscrizione su una tegola di terracotta di contenuto religioso contiene circa 300 parole, forse un calendario rituale, è particolarmente interessante perché presenta l'iscrizione in forma bustrofedica, piuttosto insolita per le epigrafi etrusche.
    * Il Disco di Magliano è una interessante laminetta di piombo circolare con un'iscrizione sui due lati disposta a spirale; vi si contano circa 70 parole.
    * Il Cippo di Perugia è un cippo confinario che presenta su due facciate una lunga iscrizione di circa 136 parole.
    * La Tavola di Cortona è una lamina in bronzo risalente al III o II secolo a.C. con iscrizioni in lingua etrusca spezzata in otto parti di cui una risulta mancante. La tavola, delle dimensioni di un foglio di carta da lettere, contiene 206 parole ed è considerata il terzo testo etrusco per lunghezza dopo la Mummia di Zagabria e la Tegola di Capua. Ritrovata nel 1992, è con molte probabilità un atto notarile in cui si descrive una transazione di vendita di terreni.
    * Va inoltre citata una curiosa iscrizione riportata sul sarcofago di Laris Pulenas, conservato a Tarquinia; l'iscrizione, tracciata sul rotolo aperto che il defunto regge in mano, ne descrive il cursus honorum.
    * Per la loro singolarità vanno infine citati i dadi da gioco in avorio provenienti da Tuscania, dai quali conosciamo i primi sei numerali della lingua etrusca.

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  7. albania è il primo popolo europeo

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  8. LA ALBANIA HA CIVILIZATO ITALIA GRECIA E TUTTA EUROPA QUESTO E IL FATTO LA LINGUA UMBRA DICHE QUELLO ALTRO IDIOTA MA DOVE HAI LE PROVE DELLE CAZZATE CHE DICHI??
    LA LINGUA ALBANESE E LA MADRE LINGUA EUROPEA IN DIALETO PADANO SONO MOLTE PAROLE ALBANESI SEDIA KARRIGE FORCHETA PIRU ECT ECT ECT BRESCIA LO SANO TUTTI CHE FU FORMATA DAI ILIRI
    UNICA TESTIMONIANZA DELLA RAZZA ILIRICO PELLASGA CHE SONO RIMASTI OGGI SONO LA LINGUA ALBANESE E LI ALBANESI E LE LORO TRADIZIONI

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  9. Oggi non ha nessun dubbio che la lingua etrusca ha molte parole simile con la lingua albanese.
    Il cippo di Perugia,il disco di Magliano, iscrizione di Lemno ecc, traducono attraverso la lingua albanese.

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  10. Scusa, ma chi non ha nessun dubbio?

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  11. Anche la lingua sascrita, il latino, il greco derivano dall'albanese

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  12. tutte lingue del mondo, anche il cinese derivano dall'albanese

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  13. the o zoto in albanese vuol dire detto o dio.ma i linguisti che hanno studiato il greco antico non si sono acorti che il greco antico in realta e la lingua albanese attuale.x sbaglio forse,ooooooo no????

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  14. se x i etruschi il termine tin era una divinita importante ,allora il termine la tin si traduce in albanese lasciato da tin.

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  15. ma allora si puo dire che da nord italia fino all'egeo si parlava etrusco... allora come puo essere una lingua agglutinante,se in questa area non ve nè traccia di questa?

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  16. Ma lo sano tutti che Albanese è la lingua madre di tutte le lingue indoeuropema non lo vogliano accetare perche poi questo cambierebe tante cose.Ma non è mica che l'Europa questo non lo sa ah.

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  17. Il ruolo Illiro- Pelasgico nella formazione delle nazioni europee (Roli illiro pellazg ne formimin e kombeve europiane).

    Elena sostiene che le stesse popolazioni dell'Asia Minore , dei Balcani e dell'Italia antica
    erano la stessa popolazione fino all'arrivo degli slavi in Europa.

    Elena sostiene che la lingua che queste popolazioni usavano era la lingua pellasgo - illiro che è la lingua albanese di oggi.

    L'antica Grecia ha una derivazione dai pelasgi, e che fino al 18 secolo in grecia si parlava la lingua albanese (questo lo sostengono anche scrittori tedeschi ,e altri europei)

    Elena accusava già nel 2007 i politici albanese di incatenarsi davanti a Bruxelles finchè la una parte della Lobbie europea ammettesse la realtà dell'Albania in quanto la lingua albanese è la
    lingua piu antica in Europa.

    Bisogna incriminare davanti ai giudici alcune editorie europee per aver infangato la storia dell'Albania e per aver cercato in tutti i modi di fare un olocausto sulla storia più antica d'Europa.

    La Grecia odierna è cosi composta da Arvanitas , da Cham e da Macedoni ortodossi.

    Gli odierni albanesi sono formati da Epiri e dardani:la razza che ha creato la civiltà europea.

    Perche la Grecia non ha greci, nel secolo 19 in Grecia si è parlata la lingua albanese.

    Elena dice che nel secolo scorso la Grecia ortodossa ha manipolato questa storia che appatiene all'Albania e se la apropriata.

    Elana sostiene che i greci non esistevano neanche.I greci antichi non sono mai esistiti.

    I greci hanno parlato la lingua greca solo nel 20 secolo. La lingua di Atene nel 4° secolo era la lingua albanese.

    Lei dice che nel 18 -19 secolo l'Europa intera rimane sotto Choc e chiese ai greci " Comè' è possibile che qui non si parla il greco antico ? dov'è la lingua antica greca ?
    I greci risposero che la lingua antica fosse andata sperduta assieme ai greci antichi.
    Ancora oggi non si hanno risposte però le bugie sono venute a galla.

    Nel 12 secolo in Grecia si parlava ala lingua albanese .I greci odierni fecero delle teorie che "i greci se ne erano andati ma non si sa dove .

    Elena dice gli autori e scrittori tedeschi chiamavano Atene "L'Albania nuova del 19 secolo".




    Quindi il pellasgo entra nella famiglia pellasga. Ma la storia verra fuori siguramente.

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